
Siamo tra gli “Studi Legali dell’anno 2025” – Sole24Ore!
Lo Studio Legale dell’Avvocato Vincenzo Russo è stato selezionato per la quarta volta nella prestigiosa lista de “Gli Studi Legali dell’Anno”, redatta da Statista — società tedesca specializzata nella raccolta e analisi di dati — in collaborazione con Il Sole 24 Ore e Guida al Diritto.

L’indagine, giunta alla sua settima edizione, rappresenta una mappa autorevole delle eccellenze nel panorama legale italiano, con una suddivisione sia per ambiti di attività sia per aree geografiche.
La selezione si basa su oltre 25.000 segnalazioni, provenienti da avvocati (peer-to-peer), giuristi d’impresa e clienti degli studi legali attivi in tutta Italia. Gli studi sono classificati in cinque macroaree geografiche e in base alla specializzazione nei diversi settori del diritto.
Lo Studio Legale Vincenzo Russo si è distinto tra i migliori studi dell’area del Sud Italia e Isole, confermandosi un punto di riferimento per competenza, affidabilità e professionalità.
In questa edizione, sono stati 371 gli studi legali premiati, con 52 nuovi ingressi rispetto all’anno precedente.
Il ranking completo degli studi selezionati è pubblicato oggi su Il Sole 24 Ore, disponibile sia nell’edizione cartacea sia online. Per consultare l’elenco e gli approfondimenti tematici, è possibile visitare il sito ilsole24ore.com o cliccare direttamente qui.
“Siri” ci spia. Multa da 95 milioni per Apple. Ma resta il problema etico…

“Siri“, come probabilmente già saprete, è l’assistente vocale di proprietà Apple, utilizzata quotidianamente con tutti quei dispositivi in grado di “comunicare” tra di loro, ovvero, tra loro e l’uomo, rendendo le nostre case “intelligenti”.
Tramite “Siri” – così come pure però come con altri dispositivi analoghi di altre marche – si può accendere o spegnere la luce, mettere e togliere l’allarme, aprire e chiudere una tapparella, ascoltare musica, etc.; e tutto questo è possibile perché noi “comandiamo” e “Siri” ci ascolta ed esegue il comando.
Siamo costantemente ascoltati…
Ci ascolta, appunto. Questo “ascoltare”, a ben vedere, se da un lato ci semplifica la vita, dall’altro apre a profondi interrogativi etici e corre il rischio di limitare fortemente la nostra libertà, senza neppure che ce ne rendiamo conto. Chi ci ascolta, infatti, e quando? Soltanto quando lo vogliamo noi, oppure sempre? E dove vanno a finire le conversazioni ascoltate, e per quanto tempo vengono conservate?
La class action contro Apple
Nel caso specifico che intendo commentare in questo articolo, “Siri” si sarebbe attivata “accidentalmente”, da sola, ascoltando e profilando i consumatori e quindi, di conseguenza, inviando messaggi pubblicitari agli stessi su prodotti commerciali oggetto delle conversazioni ascoltate.
E così, negli USA, è stata avviata una class action dei consumatori contro Apple per violazione della privacy, che Apple ha accettato di chiudere per una cifra intorno ai 95 milioni di dollari.
Una cifra che potrebbe sembrare alta ma che, in realtà, è irrisoria in quanto, secondo l’agenzia Reuters, corrisponderebbe ad appena nove ore di profitto, per Apple.
Il rischio di deriva totalitarista.
E resta il problema etico.
Secondo chi scrive, infatti, stiamo vivendo un’esperienza di controllo sociale e di dittatura commerciale peggiore dell’esperienza vissuta nell’epoca dei totalitarismi del secolo scorso, atteso che ieri il “mostro” era evidente, si palesava come tale e quindi poteva essere combattuto. Oggi, invece, il mostro è invisibile e diffuso, non adopera la forza fisica e ci porta addirittura ad osannarlo e ad invocarlo come un nuovo messia.
Ci crediamo liberi e invece siamo fortemente schiavi di un sistema che ormai ha soggiogato anche la politica, travalicando i confini statali ed istituzionali di ogni genere.
Senza rendercene conto siamo entrati in un’epoca nuova, pericolosissima per la tenuta dell’impianto giuridico-politico che abbiamo costruito negli ultimi 80 anni. Ma, senza dilungarci troppo, di questo avremo modo di parlarne un’altra volta.